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PACIFIC GAME E LA CONQUISTA DELLA GEN Z

Pull and Bear, moda e mondi virtuali

Che cosa c’è di meglio nel giocare a un gioco virtuale quando decidi di fare shopping online? Tra una partita e l’altra puoi tornare indietro nel menù della collezione, sbirciare tra i nuovi capi, scovare quel paio di jeans meraviglioso e, perché no, fare un giro nella sezione “Saldi”; insomma, prendere due piccioni con una fava. Non lo trovate esilarante? Sicuramente la Generazione Z ne sarà entusiasta.

Vi starete chiedendo di che cosa io stia parlando ed eccomi qui per raccontarvi la novità in casa Inditex.

Anche il gigante spagnolo dell’abbigliamento Inditex[1], infatti, si è fatto ammaliare dal mondo del gaming e ha deciso così di realizzare un gioco virtuale firmato Pull & Bear. “Pacific Game” è il titolo del gioco e lo si trova disponibile sia su Facebook, sia su Instagram; esso fa parte della collezione “Pacific Girls” del brand in questione, lanciata in collab con il Creative Shop di Facebook. Lo scopo?

A parte il divertimento (ovviamente), Pacific Game vuole catturare l’attenzione della Generazione Z, la stessa che è maggiormente attratta dai prodotti del brand.

Chi decide di vivere il gioco, dunque, può farlo direttamente dalla funzione della fotocamera frontale su IG e presto si troverà tra le strade immense della California e di Tokyo. Il coinvolgimento dell’utente è totale: muovendo la testa a destra e a sinistra (ci si vede proiettati dentro il gioco, come un filtro normale di Instagram, ma fatto a gioco), navigherà tra gli ostacoli, salterà e raccoglierà diversi punti lungo il percorso da fare.

Si può notare come l’intento di Pull & Bear sia quello di rafforzare il rapporto con la sua clientela e come farlo, se non attraverso la funzione mobile? Una mossa astuta e originale che, senza ombra di dubbio, cattura l’attenzione e crea una catena di passaggio che va dagli utenti e sfocia direttamente nella sezione dello shop del brand.

Se già negli ultimi tempi avevamo visto un aumento dell’esperienza di shopping online, con l’emergenza sanitaria mondiale il fenomeno si è diffuso a macchia d’olio un po’ ovunque; la costrizione in casa ha fatto sì che le persone trovassero una valvola di sfogo online e, in questo sfogo, di conseguenza, è rientrato anche lo shopping online d’abbigliamento (ma non solo).

Ad ogni modo, comunque, la scelta di creare un gioco virtuale che possa coinvolgere la clientela giovane del brand, ne permette sia una maggiore fidelizzazione, sia una maggiore condivisione social che ormai è strettamente necessaria per crescere e farsi conoscere. 

Non è la prima volta che la moda sceglie la via del gaming per farsi avanti; abbiamo visto Gucci in collaborazione con il gioco di tennis “Tennis Clash”, Gcds, Valentino e Marc Jacobs hanno invece realizzato alcuni capi per vestire i personaggi dell’assai conosciuto “Animal Crossing”. Recentemente, invece, anche Chiara Ferragni ha reso noto il suo “Rescue Matilda”, un videogame associato al proprio brand che porta il nome della sua cagnolina Matilda, appunto.

Tutti questi esempi sono la prova “provata” che viviamo nel “secolo del gioco”, come disse una volta il sociologo Peppino Ortoleva; si tratta di esempi concreti di una tendenza che prende proprio il nome di gamification, in cui “meccanismi, comportamenti, e atteggiamenti propri del mondo del gioco e in modo specifico del videogioco vengono spostati in contesti e situazioni non di gioco” (Eugeni, R., La condizione postmediale, p.30).

Questa svolta ludica e fashion insieme, allora, ci renderà ancora più piacevole l’esperienza di acquisto; io, ad esempio, vado adesso a provare questo nuovissimo Pacific Game, e voi?


[1] Si ricorda che Inditex possiede Zara, Massimo Dutti, Bershka e, ovviamente, Pull & Bear.

Mentre scrivevo questo articolo, ascoltavo:
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Tag: , , , , , , , , , , Last modified: Maggio 13, 2021
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