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UNICO AZIONISTA IL PIANETA

Yvon Chouinard ha deciso di trasferire il 100% delle quote di Patagonia a due nuove entità…

“Sono più di sessant’anni che faccio l’imprenditore. Faccio fatica a dirlo: è come ammettere di essere un alcolizzato o un avvocato. È una professione che non ho mai rispettato. Buona parte dell’imprenditoria è ostile alla natura, distrugge le culture autoctone, ruba ai poveri per dare ai ricchi e avvelena la terra con gli scarichi delle fabbriche. 

Ma l’imprenditoria può anche produrre cibo, curare malattie, controllare la crescita demografica, dare lavoro e in generale arricchire le nostre vite. E può farlo guadagnandoci e senza rinunciare alla propria anima […]”   

Yvonne Chouinard

Queste le parole di Yvon Chouinard all’introduzione del suo libro Let my people go surfing (seconda ristampa marzo 2022). Parole che in poche righe descrivono la personalità autentica e particolare del fondatore di Patagonia, uno dei brand di abbigliamento outdoor più conosciuti al mondo. 

È di recente diffusione la notizia secondo la quale lo stesso Yvon Chouinard abbia deciso, in accordo con la famiglia, di trasferire il 100% delle quote dell’azienda (si parla di circa 3 miliardi di dollari) a due nuove entità, il Patagonia Purpose Trust e l’Holdfast Collective: perché? 

Come ha affermato lui stesso: “Il nostro unico azionista ora è il pianeta” – slogan che ha fatto il giro del web in pochissimi secondi. Alla base di tale scelta vi è l’estrema attenzione che il brand, da sempre, pone nei confronti dell’ambiente e della natura. Una scelta che ne rimarca la coerenza e la credibilità, una scelta che, anche a livello temporale, sembra essere perfetta, considerando i numerosi cambiamenti che il clima sta subendo e che noi, di conseguenza, subiamo con lui.

Chouinard ha fatto una scelta che forse molti penseranno essere “insolita”, ma altro non è che lo specchio dell’anima di un uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla sua attività. Perché avrebbe dovuto semplicemente venderla e rischiare di vederne dissolti gli ideali? Perché avrebbe dovuto cederla a terzi con così tanta semplicità? A 83 anni, lui che non ha mai voluto fare l’imprenditore, ha scelto la vita, ha scelto il futuro, ha scelto, ancora una volta, l’ambiente: “Truth be told, there were no good options available. So, we created our own”.  

E così Patagonia donerà il 98% delle sue quote alla Holdfast collective, che riceverà sottoforma di dividendi gli extra profitti dell’azienda e li rivenderà per combattere la crisi ambientale, per proteggere la natura e la biodiversità e per supportare le comunità. Il restante 2% – incluse tutte le azioni con diritto di voto – andrà a una nuova fondazione, la Patagonia Purpose Trust, che garantisce la continuità nelle linee strategiche del brand. Con tale scelta si stimano circa 100 milioni all’anno da investire per la salvaguardia dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico.  

Yvon Chouinard ha scritto una nuova pagina di Patagonia; dopo decenni passati a scalare ghiacciai e montagne rischiando la vita, decenni a sperimentare i tessuti, a trovare soluzioni alternative, a divertirsi lavorando, a garantire i migliori prodotti, la migliore qualità e un ambiente aziendale piacevole ma soprattutto sano, oggi quell’uomo non-imprenditore ha confermato che sì, “un’azienda per vivere ha bisogno di qualcuno che vada in giro a testare la temperatura del mondo”, ma ha anche bisogno, oggi più che mai, di offrire tutte le sue risorse affinché quei ghiacciai così maestosi e lucenti possano ancora respirare il gelo che li sovrasta.  

Dietro il business di Patagonia c’è un’intera vita che, se ci pensiamo bene, è quella di tutti e di tutte.  

Chapeau. 

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Tag: , , , , , , Last modified: Settembre 22, 2022
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