Oggi mi sono imbattuto in una storia straordinaria che si candida a “paradigma nel panorama “lucina di speranza” nel mio rapporto con la ristorazione.
Parlo di gusto!, un marchio che non si limita a servire piatti deliziosi, ma ha come missione quella di creare connessioni umane autentiche.
In un mondo in cui “bocconi veloci” spesso significano “relazioni rapide”, gusto! sta facendo un coraggioso passo avanti. La catena Fast Casual sta abbracciando una filosofia che va oltre il servire piatti appetitosi; si tratta di favorire le relazioni umane e di creare uno spazio in cui le persone vivano un senso di comunità.
L’impegno di gusto! per “l’esperienza umana” è evidente in ogni aspetto della sua attività. Dalla calorosa accoglienza all’ingresso, al menu attentamente curato, ogni dettaglio è pensato per migliorare il legame tra il ristorante e i suoi clienti. Non si tratta solo del cibo, ma di momenti condivisi e di ricordi creati intorno alla tavola.
Ma da dove arriva questa attenzione?
Nate Hybl, fondatore di gusto!, ha iniziato la sua avventura con la visione di fornire pasti freschi, sani e veloci a un prezzo accessibile. Nonostante le sfide e la partenza lenta, gusto! si è diventato un marchio di successo, con un’attenzione particolare alle bowls e ai wraps personalizzabili. Hybl sottolinea l’importanza del rapporto umano, ispirandosi a una citazione di Dale Carnegie e punta a mantenere una forte cultura aziendale mentre il marchio si espande.
Today is life—the only life you are sure of. Make the most of today. Get interested in something. Shake yourself awake … let the winds of enthusiasm sweep through you. Live today with gusto.
Citazione dal guru motivazionale Dale Carnegie
Il suo è un approccio “human P&L” e prevede di dare priorità al benessere dei dipendenti, offrendo retribuzioni competitive, benefit e opportunità di crescita.
Durante la pandemia, gusto! ha attuato strategie per rafforzare il proprio marchio e sostenere i propri dipendenti, ottenendo un tasso di turnover inferiore alla media! Poiché l’azienda ha in programma di raddoppiare la propria presenza, Hybl sottolinea l’importanza dei principi culturali dell’azienda per garantire che il legame umano rimanga un elemento centrale dell’identità del marchio!
L’adagio “what’s your gusto?“, tratto da Dale Carnegie, si trova in ogni negozio (c’è persino un ritratto dipinto di Carnegie nell’ufficio dell’azienda), e ha ispirato la fondazione di gusto!
Questo è ovviamente diventato lo slogan del brand, fino al punto che i collaboratori chiedono agli ospiti “Qual è il tuo gusto?” prima che possano scegliere i propri piatti!
Nel corso degli anni, gusto! ha raggiunto 12 ristoranti, ha superato lo stallo della pandemia e ne è uscito pronto a crescere di nuovo; ora il lavoro di Hybl si è evoluto da fondatore tuttofare a quello di supervisore dell’unico aspetto che più frequentemente porta alla deriva i brand… Nei prossimi tre anni, gusto! vuole raddoppiare la sua entità e Hybl dice che il suo compito sarà proprio quello di costruire e mantenere internamente “principi culturali davvero forti”!
Difficilmente in Italia mi è capitato di imbattermi in una visione così lucida e prioritaria degli aspetti umani e culturali. Anzi… Tutt’altro! L’ultimo anno mi ha insegnato come nei momenti di crisi (inflazione, turnover del personale, grande competizione), gli imprenditori e i manager della ristorazione siano capaci di tagliare velocemente gli investimenti sulla formazione e sulla comunicazione della cultura, buttandosi a capofitto in voli pindarici e tuffi carpiati per inseguire i clienti con le offerte più astruse, incoerenti… Buttando dalla finestra, ancora una volta, la crescita dei dipendenti.
W gusto! e Nate Hybl.
