Shake Shack riparte con lo sviluppo. Durante il lockdown statunitense, il brand Fast Casual aveva aperto quattro ristoranti negli U.S.A. e, da pochi giorni, la notizia è che sono previste ben 55 aperture entro il 2030 in Cina.
“Non vediamo l’ora di offrire la nostra sconfinata ospitalità a sempre più clienti in tutta la Cina con i nostri nuovi piani di espansione”
Michael Wu, presidente e A.D di Maxim’s Caterers Limited, importante licenziatario del brand in Cina
Negli Stati Uniti, Shake Shack ha anche iniziato a ristrutturare alcuni punti vendita con il fine di adattarsi alle nuove norme e alle nuove abitudini dei clienti dopo il Covid-19. L’iniziativa ha portato alla presentazione dei “Shack Track“, ristoranti in cui sono stati modificati gli esterni evidenziando apposite corsie per i clienti e finestre per il ritiro degli ordini (pick-up), tutto per consentire la distanza minima di sicurezza tra i clienti.
“Abbiamo ri-studiato gli attuali layout di Shake Shack al fine di identificare dove questo modello può essere rapidamente implementato. Potrebbe volerci tempo e molte prove, ma tutte andranno verso l’obiettivo di continuare a costruire luoghi di ritrovo per la comunità, aggiungendo al contempo un livello di convenienza, sicurezza, distanza e ritiro per soddisfare le esigenze dei nostri ospiti”.
Randy Garutti, CEO di Shake Shak
Attualmente Shake Shack conta circa 170 ristoranti negli Stati Uniti e quasi 80 location nel mondo. La bella notizia per clienti e collaboratori è che, a quanto pare, lo sviluppo non pare arrestarsi.
Per scoprire la storia del brand propongo un video, che vale più di mille parole.