Panera Bread ha lanciato, a partire da febbraio 2020, un abbonamento per la consumazione di caffè: il costo è di $8.99 al mese e permette ai clienti di consumare, nell’arco dei 30 giorni, un numero illimitato di caffè. Lo scopo dell’iniziativa è quello di aumentare il traffico di clienti nella fascia oraria della colazione e di incrementare le adesioni al programma loyalty del brand. Il cliente dovrà infatti iscriversi al programma MyPanera per partecipare all’iniziativa. Il CEO di Panera Bread ha annunciato che l’obiettivo è raggiungere i 50 milioni di iscritti/fidelizzati.
L’iniziativa ha destato l’interesse di altri colossi del quick service. Le acque si muovono attorno alle iniziative “in abbonamento”, tanto che la società Property Nest, specializzata nell’intermediazione di affitti per immobili privati e commerciali, ha condotto un sondaggio su 1000 abitanti di New York per capire se gli “abbonamenti al ristorante” sarebbero ben accolti nella Grande Mela. I risultati:
- Il 55% degli intervistati sarebbe interessato a un abbonamento al ristorante.
- Il 5% degli interessati accetterebbe il servizio solo ed esclusivamente come aiuto ai ristoratori in difficoltà.
- Il 4,6% degli interessati lo accetterebbe solo in cambio di proposte speciali, come la consegna a domicilio gratuita.
- L’8,6% degli interessati lo accetterebbe solo in cambio di sconti speciali.

Anche in Italia si discuteva sul tema abbonamenti ad inizio anno: per qualche settimana era balzato agli onori delle cronache la proposta “Flatfood” del ristorante padovano Wedoo, che per 149€ mensili offre ai clienti la consumazione (1 volta al giorno) di una combinazione davvero ricca tra portate principali, antipasti, bevande, dolci e caffè.
Personalmente sono molto interessato a seguire gli sviluppi d’oltreoceano di queste iniziative. Il motivo è semplice: negli Stati Uniti la concorrenza è davvero estrema e la marcatissima specializzazione dei brand Fast Casual è apparentemente in constrasto con l’idea che il cliente possa recarvisi quotidianamente. Scopriremo come gli americani ovvieranno a questo problema, con la speranza che non si torni al ristorante generalista, dove puoi trovare di tutto (come – ahimè – accade ancora troppo in Italia, alla faccia della specializzazione): questo il cliente non lo premierebbe affatto.
Sicuramente il concetto delle “subscriptions” si addice molto ai provider del food delivery, alle piattaforme digitali del food. Ne è un esempio Goldbelly, piattaforma online che consente alle piccole imprese alimentari di spedire i prodotti da tutti gli States direttamente alle porte dei clienti.
La mission di Goldbelly è:
La nostra missione è quella di portarvi conforto attraverso il cibo, qualsiasi cosa sogniate. Ovunque voi siate.
Link: https://www.goldbelly.com/about
Goldbelly si concepisce come un’azienda tecnologica che vende abbracci, perchè sono fermamente convinti del potere emotivo del cibo:
Comprendiamo quanto sia importante la nostra missione. Siamo qui per portare un sorriso sui volti delle persone, un abbraccio commestibile, una connessione con una persona cara anche se potresti non essere con lei, un momento di conforto nostalgico, un desiderio da un amato ricordo di un cibo. Crediamo che il cibo unisca le persone, quindi abbiamo creato un luogo che mette in contatto le persone con i loro più grandi ricordi, esperienze e desideri alimentari. Abbiamo costruito una piattaforma che autorizza piccoli negozi, chef e ristoranti e ispira la loro passione.
Joe Ariel, Fondatore e CEO di Goldbelly.
Proprio gli abbonamenti sono uno degli strumenti messi nelle mani dei clienti per poter raggiungere questa missione così ambiziosa. Scrutando nel sito di Goldbelly si rimane colpiti dall’accuratezza delle scelte, dalla vastità delle singole specialità in vendita e viene subito in mente cosa di incredibile si potrebbe fare con le specialità italiane! Date un’occhiata anche ai loro profili social per capire quanta professionalità e cura mettono in quello che fanno, al servizio dei piccoli produttori, al servizio dei clienti finali.

Una curiosità: controllate il loro profilo Twitter ufficiale: Goldbelly effettua solo re-tweet dei tweet dei propri fornitori, valorizzandoli e valorizzandosi. Che coerenza!