Conobbi Slapfish qualche anno fa. Il mondo del Fast Casual si apriva davanti ai miei occhi in tutto il suo potenziale, la sua bellezza di infinite specializzazioni e soluzioni geniali per far catena e mantenere alta la qualità.
Ovviamente l’universo anglosassone era (ed è) più avanti nello sviluppo di questo segmento della ristorazione, probabilmente perchè “più avanti” sono i clienti che lo stanno premiando. Il mercato globale dei ristoranti Fast Casual ha raccolto $ 125,6 miliardi nel 2019 e si stima che raggiungerà $ 209,1 miliardi entro il 2027, registrando un CAGR del 10,6% dal 2021 al 2027 (Fonte: Allied Market Research).
In questo scenario di grande crescita, una piccola parte la ha giocata e la gioca, appunto, Slapfish. Mi sono innamorato di questo brand perchè mi intrigava davvero la sua specializzazione e perchè, mandata una mail al solito indirizzo generico di richiesta informazioni, mi rispose il fondatore/proprietario e Chef in prima persona. E dopo solo trenta minuti dall’invio! Fu gentilissimo, mi concesse tante informazioni e mi diede il permesso di pubblicare delle foto del brand.
Lo Chef/Proprietario/Fondatore si chiama Andrew Gruel. Nel 2011, partendo da un foodtruck, ha realizzato il primo Slapfish. La specializzazione è quella del “seafood“, cibo del mare. Il payoff che accompagna il brand recita:
Real american seafood
slapfishrestaurant.com
Oggi Slapfish conta quasi 25 punti vendita, con una media di fatturato di $ 1.000.000 cadauno. Il brand viene spesso citato come un esempio di reattività e successo durante la crisi causata dalla pandemia. Andrew Gruel ha recentemente ricordato come, in tale direzione, siano state fondamentali alcune azioni intraprese:
- spostare la propria offerta anche in fasce orarie diverse da quelle classiche dei pasti.
- Vendere alcolici da asporto, come cocktail pre-miscelati (dove consentito).
- Aggiungere item per la famiglia, come un box da asporto dedicato.
Gruel ha poi spiegato che il brand stava lavorando da mesi a un servizio di delivery diretto, perchè il pesce e i molluschi sono prodotti delicati e non poteva davvero affidarsi a provider terzi per la consegna. “Non voglio che i nuovi clienti ci scoprano attraverso terze parti“, ha detto.
Gruel sta anche lavorando al futuro post-pandemia: la direzione è quella dell’aumento dello sviluppo attraverso il franchising e si dichiara pronto a cogliere le opportunità immobiliari che, inevitabilmente, stanno aumentando.
La mission di Slapfish:
REAL AMERICAN SEAFOOD
Il nostro obiettivo è far mangiare più seafood alle persone. C’è carenza di seafood nei pasti degli Stati Uniti. Se riusciamo a renderlo di nuovo divertente e sexy, riusciremo a convincere la gente a mangiarne di più. È un bene per voi, e può essere molto sostenibile.
slapfishrestaurant.com
Cosa devono aspettarsi i clienti di Slapfish? Punti vendita di circa 700 metri quadrati, ambienti “marinareschi“, che propongono ai clienti un’aria “portuale” romantica, quella per cui si mangia sulle panchine o in tavoli tutti molto vicini. Il menu è fenomenale, esaltante per gli amanti di aragosta, gameberi, gamberetti, frutti di mare, pesce e tante altre specialità.
La mia corrispondenza con Andrew Gruel non si è più ripetuta da quella volta, ma ricordo che la conclusi con un invito ad aprire in Italia, dove il pesce è davvero amato e, sopratutto grazie ad Expo, stava montando la curiosità verso cucine tipiche da tutto il mondo. Lui mi rispose che aveva grande rispetto e amore per le nostre tradizioni, e che ci avrebbe pensato!



