Pochi giorni fa mi sono imbattuto in un post Facebook di Gastronomia Yamamoto che ha attirato la mia attenzione. In poche parole (il post intero lo trovate sotto), la bellissima gastronomia giapponese e bottega nel cuore di Milano, ha realizzato una t-shirt in collaborazione con Uniqlo, leggendario brand del fast fashion.
Katsu Sando è l’adorabile soprannome che i giapponesi hanno dato al sandwich: la t-shirt raffigura proprio un uomo intento a divorare un panino. L’illustrazone è di Fabio Buonocore e lo scopo dell’iniziativa tutta era celebrare il primo anno di Uniqlo in Italia.
Non è la prima volta che un brand del foodservice si lancia in un’iniziativa di contaminzazione con il fashion, qualche mese fa raccontai l’esempio di Chipotle (qui). Ho però apprezzato molto questa mossa di Gastronomia Yamamoto perchè, nonostante si tratti di un brand con un unico punto vendita, continua sempre ad alzare l’asticella nell’attenzione ai piccoli dettagli, ragionando in grande, come i grandissimi marchi della ristorazione. Vi basterà fare un giro da Gastronomia Yamamoto per accorgervene: tutto è curatissimo, i prodotti culinari sono magnifici e gli oggetti venduti nella bottega altrettanto.
Non potevo farmi scappare questa maglietta perchè Gastronomia Yamamoto e Uniqlo sono due brand che amo e poterli indossare è una gioia, un segno di appartenenza che sfoggio con orgoglio. All’interno del pacchetto anche una piccola, fantastica, sorpresa: una lettera per me, stampata su carta di qualità, per ringraziarmi. Eccola qui:

La promessa di Gastronomia Yamamoto è
Okaerinasai! Bentornato a casa!
In ogni piccola/grande iniziativa le menti dietro al brand si muovono coordinate e coerenti a questa promessa. Come si fa a non amare questo gioiello? Quando penso a Uniqlo e Gastronomia Yamamoto, accumunati dal dna giapponese, mi tornano in mente le parole di Fosco Maraini rispetto al’approccio e all’importanza data alla bellezza nel paese del Sol Levante, perchè mi aiutano a capire come mai anche brand così diversi per entità, offrano al cliente esperienze così curate e attente alla bellezza.
[…] In Giappone invece la bellezza è iniziatica, la si merita, è il premio d’una lunga e talvolta penosa ricerca, è finale intuizione, possesso geloso. Il bello ch’è bello subito ha già in sé una vena di volgarità. Le radici storiche di questo concetto, piuttosto che al vero intelletto, ci portano all’intuizione-illuminazione (satori), al gusto (shumi) ed al cuore (kokoro). In un certo senso può dirsi visione romantica della bellezza […].
Fosco Maraini, Ore Giapponesi, Corbaccio X edizione, pagina 38-39.
Non nego infine che esistano diversi brand italiani della ristorazione che “indosserei” volentieri, magari anche altri clienti la pensano così… A loro la palla!



