The Salad House è un brand Fast Casual specializzato in insalate personalizzate e d’autore, preparate al momento.
The Salad House è nato nel 2011 e conta oggi “solo” 5 ristoranti negli Stati Uniti, ma ha comunque qualcosa che può ispirarci.
La promessa del brand è:
Good Food…Fast.
Promettiamo di darvi il cibo che volete, quando lo volete. Sia che ceniate a casa o che prendiate qualcosa da asporto, la velocità e la convenienza sono la nostra massima priorità. Sfruttando le ultime tecnologie, The Salad House si sforza di semplificare la tua esperienza alimentare con ordini online e mobile per la consegna o il ritiro in loco…
Link: https://www.thesaladhouse.com/our-story/
Può ispirarci, dicevo. Mi sono infatti imbattuto in un’intervista a Jerry Eick, Direttore dello Sviluppo in franchising del marchio, che ha raccontato alcune iniziative interessanti messe in piedi nell’ultimo periodo.
Il POS
Secondo Eick uno degli strumenti più importanti di un ristorante – e quindi di un brand con più punti vendita – è il POS. Ha rivelato poi che The Salad House ha recentemente adottato un nuovo ecosistema di POS che supporta il brand producendo automaticamente report dettagliati sui consumi dei clienti, le loro abitudini e tendenze. Senza mezzi termini, accredita alla puntualità dei dati ricavati dal sistema POS molte delle innovazioni di menu sviluppate dal brand, come il suo sfoltimento.
Innovazione nel delivery
Eick ha poi rivelato come negli ultimi tempi molto dello sforzo innovativo è stato indirizzato verso il canale delivery. A differenza di molti concorrenti, che oggi spesso stigmatizzano il ruolo dei provider di servizi di consegna, Eick dice che The Salad House ha negli ultimi anni curato e mantenuto ottimali le relazioni con i propri fornitori, al punto che essi stessi sono divenuti partner efficaci nella realizzazione di molte innovazioni per il “cliente delivery” del brand. Molte delle novità proposte sono apprezzabili nel sistema digitale di The Salad House, che ha nella app proprietaria la sua punta di diamante.
Gli influencer
Eick si sofferma poi a tessere le lodi dei social network, con particolare riferimento alla collaborazione con gli influencer. Non si tratta però dei “soliti” influencer da milioni di follower, ma di quelli che possiamo chiamare micro-influencer, super specializzati e – nel caso di The Salad House – super locali.
Abbiamo lavorato per anni per creare forti relazioni tra noi e le comunità di influencer locali perché capiamo il ruolo importante che gli influencer giocano nella crescita della consapevolezza sul marchio, in ambito locale.
Link: https://bit.ly/3kgJMRP
L’intervista offre poi tanti altri spunti, la potete “gustare” a questo link:
Quello che mi colpisce molto nelle parole di questo manager è l’attenzione, quasi spasmodica, a tessere relazioni, curarle continuamente, anche al di fuori della stretta cerchia dei dirigenti dell’azienda. Si tratta di una genuina “politica” che ha sicuramente molto aiutato il brand nell’ultimo, difficilissimo, anno e che, sono convinto, riguarda anche la relazione con i propri collaboratori.
