Per la lettura di questo articolo consiglio di ascoltare:
Nei giorni scorsi ho letto diversi articoli sulla controversia tra Donald Trump e il social network TikTok. Ho stoppato le mie letture quando, fermandomi un attimo, ho realizzato di non aver mai visto in funzione TikTok; era giunto il momento di crearmi un profilo.
Una rapida scorsa a Wikipedia per capire a grandi linee le funzionalità del social network:
[…] Gli utenti possono caricare video della durata di massimo 60 secondi e aggiungere canzoni, suoni o voci da doppiare. […] L’applicazione mobile TikTok permette agli utenti di accelerare, rallentare o modificare mediante un filtro il suono o la musica di sottofondo, selezionabile all’interno di una vasta gamma di generi musicali. Tramite un’opzione dedicata, è possibile registrare audio e video della propria reazione mentre la clip viene visualizzata sullo smartphone, mentre l’opzione “duo” permette di condividere le videoripresa di due terminali mobili in un unico video. […] TikTok utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare gli interessi e le preferenze manifestate dagli utenti dell’applicazione, in modo tale da poter personalizzare singolarmente i contenuti ad essi proposti.
Link: https://it.wikipedia.org/wiki/TikTok
TikTok tra poco raggiungerà la soglia del miliardo di utenti nel mondo, un numero simile a quello di Instagram; Facebook si attesta attorno a 2,5 miliardi di utenti. Circa il 40% degli iscritti a TikTok è composto da persone di età fra i 16 e i 24 anni. La piattaforma è molto amata dai giovanissimi, quelli bravi li chiamano “GenZ“, persone che stanno abbandonando i “vecchi” social per questo, più immediato, strumento di comunicazione.
Il coinvolgimento dei giovanissimi, per i brand della ristorazione, (soprattutto per quelli che da anni sono sul mercato), è spesso una sfida enorme, che può sembrare invalicabile, ma dalla quale dipende la sopravvivenza stessa del brand. Come nei dialoghi tra genitore e figli, spesso, un muro d’incomprensione si erge tra i giovani, veloci, curiosi e quindi infedeli clienti e i brand, che sempre più appaiono paludati ai loro occhi.
TikTok sembra così essere il social indicato per coinvolgere i più giovani. Mi sono divertito a fare un semplice controllo, cercando su TikTok i nomi dei brand della ristorazione che, a memoria, mi sono saltati in mente e il risultato è stato piuttosto netto: pochissimi (si contano nella dita di due mani) sono i brand della ristorazione che ad oggi hanno aperto un canale nel “nuovo” social. Ovviamente sono presenti i nomi più altisonanti, colossi del Fast Casual come Starbucks e Chipotle e brand innovativi come Sweetgreen. Tra gli italiani, ho trovato l’account di Hamerica’s (ne ho parlato qui) e Roadhouse Restaurant.
Tra quelli citati, Chipotle è sicuramente il brand più attivo. In poco più di un anno, il marchio ha lanciato 5 campagne che hanno generato più di 1 milione di follower e miliardi di impression. TikTok ha contribuito a condurre due importanti giorni di vendite digitali per Chipotle e lo ha indubbiamente collegato ad un pubblico di giovanissimi.
Vi lascio con le parole di Tressie Lieberman, Vice President, Digital and Off-Premise at Chipotle Mexican Grill. Spero possano essere di ispirazione, soprattutto per i brand italiani della ristorazione, al fine di esplorare con curiosità e spirito di iniziativa le potenzialità di TikTok:
Crediamo che sia importante sperimentare nuovi modi per coinvolgere i fan di Chipotle. Essendo il primo brand della ristorazione a collaborare con TikTok, volevamo essere i primi a muoversi e iniziare a capire come utilizzare al meglio la piattaforma. […]
Tressie Lieberman



