Questa mattina il titolo di un articolo ha attirato la mia attenzione: Restaurant Recruitment Tips from McDonald’s Hiring Partner. Sto proprio adesso lavorando su questi temi per un importante catena della ristorazione in Italia, così mi sono fiondato nella lettura.
Mi piacerebbe condividere questi suggerimenti con Voi lettori, così tento una taduzione e parafrasi dell’articolo. Vi rimando comunque alla lettura del pezzo intero, perchè ne vale la pena: link.
L’intervista è fatta a Wesley Suitt, capo di Harver, azienda specializzata nelle assunzioni “di massa” per mega brand statunitensi e non solo, come McDonald’s. Vediamo così i suggerimenti che Suitt lancia a tutti gli operatori del food retail, settore così colpito dal fenomeno del “Great Resignation”.
- Concentrarsi sull’esperienza del candidato: come la customer experience è diventata disciplina fondamentale in un mercato saturo, la candidate experience fa oggi la differenza in un mercato del lavoro saturo a sua volta. L’imperativo è quindi rimuovere difficoltà, ostacoli e fornire informazioni chiare ai candidati. I recruiter che non sono onesti e trasparenti sui requisiti della posizione aperta probabilmente sperimenteranno tassi di turnover più alti, che generano perdite di tempo e denaro!
- Flessibilità, cultura e crescita: i candidati di oggi cercano opzioni di flessibilità per gli orari, un luogo di lavoro con una cultura solida e coerente, opportunità di crescita e carriera. Non tenere in considerazione questi fattori, oggi, ci posiziona inevitabilmente in fondo alle preferenze dei candidati.
- Comunicare un’ecosistema: i candidati si soffermano di più su annunci di lavoro che comunichino sia responsabilità, mansioni che la cultura dell’azienda, le possibilità di crescita e le esperienze di altri futuri colleghi. Bisogna concentrarsi su di una comunicazione che permetta al candidato di farsi un’idea completa di come sia lavorare per voi!
- Abilità fondamentali: oggi i ristoratori devono cercare nei candidati delle abilità che, in passato, erano considerate un plus. Esse sono sicuramente la capacità di comunicare con il cliente e i colleghi, la collaborazione, le abilità sociali, l’adattabilità, l’iniziativa, l’orientamento al cliente e al risultato. Si tratta di lavori per i quali cambiano velocemente i compiti quotidiani e per i quali il faro è sempre un’ottima esperienza del cliente.
I consigli di Wesley Suitt sono importanti e ne troverete altri tra le righe dell’intervista intera; altrettanto interessanti sono le considerazioni che fa rispetto al mercato della ristorazione, ovviamente dal punto di vista del recruiter.
Chiudo con una di queste, che si concentra sul particolare momento dettato dalle dimissioni di massa che sembrano aver coinvolto ogni paese del globo.
Anche se alcuni lavoratori che si erano dimessi sono tornati, alcuni lavoratori hanno lasciato del tutto l’industria dell’ospitalità e si sono spostati verso lavori più affidabili come posizioni d’ufficio, istruzione e altri settori come quelli della logistica. Tuttavia, l’industria della ristorazione è un settore fondamentale in tutto il mondo e non è solo un incredibile lavoro part-time, ma fornisce anche carriere a lungo termine. Credo che l’attuale mercato del lavoro abbia portato alla luce alcuni problemi sistemici che l’industria sta ora affrontando e, a lungo termine, sarà più forte per questo!
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