Il SunDuBu è un piatto coreano, poco conosciuto in Italia, ma molto apprezzato in diversi paesi fuori dalla Korea, primo fra tutti gli Stati Uniti.
Si tratta di uno stufato leggermente piccante a base di tofu, cui possono essere accompagnati kimchi, carne di maiale, frutti di mare e così via.
In California ha recentemente fatto scalpore una mini-catena (due ristoranti) proprio specializzata nel SunDuBu: si chiama Kaju Soft Tofu e – prima di scoprire il motivo della notorietà di questi giorni – capiamo velocemente con chi abbiamo a che fare:
Link: https://www.kajusofttofu.net/Aperto dal 1994, siamo un ristorante coreano specializzato in una grande varietà di “SunDuBu”. Le nostre zuppe sono spumeggianti e piene di sapore!
Tra le zuppe più popolari ci sono la zuppa di tofu combinata con gamberetti, ostriche, vongole e manzo, la zuppa di tofu ai funghi e la zuppa di tofu di manzo. Proponiamo 14 gusti tra cui scegliere e la piccantezza varia da Bianca (per niente piccante) a Tripla piccantezza! […] Il nostro cibo viene servito con una selezione di “Banchan” (ovvero contorni) che variano durante la settimana e che sono un perfetto complemento ai piatti del nostro menu.
Kaju Soft Tofu sta facendo parlare di sé, dicevo. Il motivo è davvero curioso: il mini-brand ha appena introdotto nei suoi ristoranti dei robot che lavorano in sala! Il proprietario del brand, Fabio Park, ha affermato che la mansione principale dei robot è quella di portare i piatti al cliente e portare al lavaggio le stoviglie sporche.
Non si tratta di sostituire i lavoratori umani. I robot sono lì per i clienti. I robot si occupano di compiti banali come il servizio ai tavoli, migliorando la tempistica del personale e riducendo i costi di gestione del cibo, in modo che i camerieri abbiano più tempo da dedicare ai clienti.
Fabio Park
Vediamoli in azione:
I robots sono forniti da Navia Robotics, azienda proprio specializzata nella progettazione e realizzazione di robot; possono parlare ed essere programmati con funzioni interattive, come chiedere gentilmente ai clienti di seguirli come veri e propri padroni di casa o mostrare espressioni “facciali” animate.
Pare che una delle funzione più richieste sia la “modalità compleanno”, in cui il robot offre uno spettacolo di luci e suona musica di compleanno.
Ovviamente i commenti sono già polarizzati tra chi vede questi strumenti come la panacea alla grande crisi del personale che attanaglia il settore e chi li vede come il male assoluto; personalmente sarei più moderato, ma comunque dell’idea che possano essere utili in determinate circostanze.
Come spesso leggiamo qui su iamacollector, tante catene negli Stati Uniti si sviluppano ancora attraverso grandissime location ed è proprio in questa situazione che i robot possono aiutare, andando a svolgere mansioni di sgombero dei tavoli senza dover impegnare le persone dello staff in attività poco coinvolgenti.
Questa soluzione permetterebbe di lasciare più interazione possibile alle persone (accoglienza, presa della comanda, verifica dell’esperienza e così via) e poter dedicare a questo un training più specifico e coinvolgente! Sembra banale, ma occorre ricordarlo: tanti sono i fattori grazie ai quali possiamo trattenere di più i collaboratori e uno di questi è poter offrire formazione, crescita e coinvolgimento in mansioni di responsabilità.
Quale maggior responsabilità di affidargli l’esperienza dei clienti?
Ho passato gli ultimi anni proprio a formare Store Manager, Kitchen Manager, i loro Vice, ma anche Convivier e Commis ed è evidente come gli occhi dei nostri collaboratori si accendano quando andiamo a fondo sulle sensibilità, sulle tecniche e le modalità di relazione con i clienti. E che gioia quando proprio uno dei camerieri trova nuovi approcci di relazione vincenti e li condivide con tutti i colleghi facendoli diventare standard aziendale!
Ecco, questo non è possibile farlo con i robot.