Written by 11:26 am Ristorazione

POLLI MAGRI E NUOVI PROBLEMI

Slim Chickens ci mostra come per continuare a crescere le Operations siano sempre al lavoro per risolvere problemi!

Oggi ho scoperto Slim Chickens, un altro brand della ristorazione statunitense capace di stupirmi.

Possiamo far afferire Slim Chickens al segmento Fast Casual della ristorazione: nessun servizio al tavolo, velocità sostenute e qualità del cibo migliore del fast food. La sua storia nasce dall’amicizia tra Greg Smart e Tom Gordon e le fondamenta su cui è stata costruita l’impresa sono ben raccontate nel sito del brand:

È INIZIATA CON UN PIATTO E UNA SALSA

La nostra missione era (ed è) semplice: preparare i migliori chicken tender impanati a mano, utilizzando solo gli ingredienti più freschi, serviti in un’atmosfera amichevole dove le persone possono rilassarsi e sentirsi a casa. Per i nostri piatti utilizziamo il taglio migliore che si possa trovare. Fin dall’inizio, i filetti di pollo 100% naturali sono stati la base del nostro intero menu. La nostra ricetta collaudata nel tempo è diventata una delle preferite della casa, che si arricchisce di sapore con la nostra marinata al latticello in stile meridionale e viene leggermente impanata a mano a ogni ordine.

Link: https://slimchickens.com/about-us/

Slim Chickens nasce nel 2003 a Fayetteville , Arkansas, con l’apertura della prima location; nel 2005 aprì la seconda sede nella vicina città di Rogers. L’espansione della catena è aumentata nel 2008, con l’apertura di altre cinque locali di proprietà dell’azienda in Arkansas e Oklahoma. La vera svolta dello sviluppo è avvenuta nel 2013, con l’inaugurazione del primo ristorante in franchising: da quel momento la crescita non si è mai fermata, arrivando alle circa 160 locations odierne!

Crescita inarrestabile, dicevo, nonostante gli anni durissimi del Covid-19. Proprio su questo argomento ho trovato alcune parole molto interessanti proprio di Sam Rothschild, direttore delle Operations di Slim Chickens, che fotografano un fenomeno che sta avvenendo anche in Italia:

Pensavo onestamente che, una volta che il COVID fosse diminuito, il delivery e il take si sarebbero un po’ affievoliti e le persone sarebbero tornate alla loro normale routine. Ebbene, quello che abbiamo visto è che le consegne fanno ormai parte della normale routine e questa parte dell’attività non è diminuita. Abbiamo dovuto inventare nuove procedure operative standard, perché è cresciuta da un giorno all’altro una parte o un segmento del business che prima non c’era, perché le consegne nel nostro segmento erano molto ridotte e l’asporto era ok. Nell’ultimo anno abbiamo dedicato molto tempo a riattrezzare il nostro prototipo di ristorante, poi siamo tornati indietro e abbiamo iniziato a lavorare nelle cucine che già abbiamo, esaminando nuove attrezzature e nuovi processi. Stiamo cercando di diventare più efficienti e di tenere sotto controllo i costi, pensando in modo diverso dal solito.

Link: https://www.qsrmagazine.com/reports/future-fast-casual-2023-and-beyond

Si tratta di un fenomeno che avviene anche da noi, in città più evolute sul food retail come Milano. Le sale dei ristoranti si stanno nuovamente riempiendo, ma i canali di vendita “esterni” al ristorante, rimangono molto utilizzati di clienti; oggi le Operations delle catene di ristorazione sono così alle prese con le difficoltà nel bilanciare le due modalità, stando attenti a non rovinare l’esperienza dei clienti nel ristorante, di quelli a casa e – non meno rilevante – non generare carichi di lavoro insostenibili per i collaboratori che, come ben sappiamo, sono molto sotto pressione e facilmente cambiano lavoro.

Mentre scrivevo questo articolo, ascoltavo:
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Tag: , , , , , , Last modified: Febbraio 17, 2023
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