La ricerca Diner Dispatch 2024, condotta da US Foods, fa luce sulle abitudini di spesa e le preferenze culinarie degli americani, analizzando come e perché scelgono di cenare al ristorante o di affidarsi al cibo da asporto. L’indagine è stata svolta nel mese di aprile 2024, coinvolgendo più di 1.005 persone, un campione rappresentativo della popolazione statunitense per età, sesso e geografia. Il metodo scelto, ovvero un sondaggio online, permette a US Foods di raccogliere dati aggiornati e specifici su un ampio spettro di consumatori.
I risultati, organizzati e interpretati dai ricercatori di US Foods, puntano a rispondere a una domanda centrale: come si stanno evolvendo i comportamenti dei consumatori americani nei confronti dei pasti fuori casa? Dall’esperienza al tavolo alla preferenza per i menu stampati, la ricerca restituisce un quadro chiaro dei gusti e delle aspettative che guidano oggi il settore americano della ristorazione.
Un ritorno al ristorante: il valore dell’esperienza
Nel 2024, emerge che la cena fuori casa sta superando il consumo di cibo da asporto: il 55% dei clienti preferisce cenare al ristorante, contro il 43% dello scorso anno. Oltre all’inflazione e agli aumenti dei prezzi, che portano la spesa media mensile a 191 dollari dai 166 dell’anno scorso, questa tendenza sembra indicare che i consumatori ricercano soprattutto l’atmosfera e la socialità che il ristorante può offrire.
Un dato interessante riguarda la spesa femminile, che quest’anno supera quella maschile con un incremento medio del 33%: una forte inversione di rotta rispetto al 2023, quando erano gli uomini a spendere di più (il 19% in più delle donne).
Le preferenze di tipologia: il trionfo del casual dining
L’indagine conferma il ruolo trainante del settore “casual”, scelto dal 69% degli intervistati nel 2024 contro il 63% del 2023, seguito dal segmento Fast Casual, che continua a guadagnare terreno. Secondo US Foods, questi numeri dimostrano che un’esperienza più rilassata e accessibile attira oggi la maggioranza dei consumatori.
Altri risultati curiosi e importanti
- La pazienza prevale: nei ristoranti, i clienti sono disposti ad aspettare fino a 26 minuti quando non hanno prenotato, rispetto ai 20 minuti del 2023.
- I menu con codice QR sono sempre meno apprezzati da tutte le generazioni: il 90% degli intervistati preferisce i menu cartacei ai codici QR, rispetto al 74% del 2023. L’avversione per i codici QR sta crescendo in tutti i segmenti generazionali, con il 95% dei baby boomer che ha aumentato la propria preferenza per i menu cartacei nel 2024 rispetto all’86% del 2023 e il 90% della Gen Z che preferisce i menu cartacei ai codici QR nel 2024, rispetto al 69% del 2023.
L’indagine Diner Dispatch 2024 di US Foods, che continua a raccogliere dati ogni anno, dimostra quanto sia importante restare al passo con le esigenze del cliente moderno, sia per attrarre nuovi consumatori sia per fidelizzare quelli esistenti.
Una tirata d’orecchie
Il trend del ritorno all’esperienza in sala è ormai evidente e sempre più marcato. I clienti non cercano solo cibo, ma un momento di socialità, un’atmosfera che coinvolga tutti i sensi. In questo scenario, il vuoto formativo che si è creato negli ultimi anni nella preparazione dello staff di sala in Italia inizia a mostrare il suo impatto. Le catene e i ristoranti che hanno rinunciato a investire nella formazione rischiano ora di trovarsi poco competitivi, mentre tutti quei brand che, anche con qualche rischio, non hanno perso l’entusiasmo di curare la crescita dei propri collaboratori saranno avvantaggiati.
Chi ha investito in strumenti come mansionari e metodi di servizio, chi ha strutturato protocolli precisi per un’esperienza cliente curata e coerente, oggi gode di un vantaggio chiave. Sono proprio questi dettagli che fanno la differenza, che trasformano un semplice pasto in un’esperienza memorabile e che fidelizzano il cliente.
A tutte le catene che hanno pensato di poter fare a meno di questi investimenti, c’è da rivolgere un rimprovero: così facendo, avete snaturato il settore che voi stessi avete scelto e in cui avete investito, trattandolo come una qualsiasi industria automatizzata, (senza nulla togliere al rispetto per quest’ultima). La ristorazione è un’arte complessa che non può essere ridotta alla pura funzionalità. Solo chi sa investire nelle persone – clienti e collaboratori – potrà prosperare in un mondo dove l’esperienza, non solo il cibo, è il vero prodotto che si offre al cliente.