Sono ormai passati due anni dall’inizio delle Chicken Sandwich Wars e i brand coinvolti, che aumentano costantemente, stanno passando alle “armi” pesanti.
Qualche giorno fa è infatti uscita la notizia che Burger King, che proprio a febbraio aveva lanciato il suo New Chicken Sandwich, ha deciso di donare una parte degli incassi derivanti dalla vendita di ogni singolo panino al pollo fritto all’organizzazione Human Rights Campaign, la più grande organizzazione per i diritti civili LGBTQ degli Stati Uniti.
the #ChKing says LGBTQ+ rights!
— Burger King (@BurgerKing) June 4, 2021
during #pride month (even on Sundays 👀) your chicken sandwich craving can do good! we are making a donation* to @HRC for every Ch’King sold 🏳️🌈
Il pollo fritto, negli Stati Uniti, è una vera istituzione, con una storia lunga, che parla anche di lacrime, sofferenza, riscatto ed emancipazione. Si tratta quindi di un terreno delicato da frequentare, perchè ogni Stato, ogni regione e ogni comunità ha la sua ricetta, che rappresenta non solo un piacevole pasto, ma tanta identità e orgoglio.
Il pollo fritto, anche quello servito in un panino, è una tradizione che arriva direttamente dai discendenti dei primi schiavi africani negli Stati Uniti, che anche attraverso questa ricetta tentavano di vivere una vita “libera” dopo il Proclama di emancipazione di Abramo Lincoln. Secondo la comunità black e confermato dalla storia, solo in un secondo momento i più “benestanti” bianchi d’America si sono appropriati di queste ricette, anche migliorandole e costruendovi attorno dei business enormi, con brand e catene che vivono ancora oggi.
Dietro alle Guerre del Panino al pollo fritto ci sono quindi, che ardono come la brace, alcune questioni molto importanti, soprattutto per gli Stati Uniti di oggi.
Nell’immaginario collettivo i due brand agli antipodi in questa contesa sono Chick-fil-A e Popeyes, il primo emblema della comunità “bianca”, il secondo emblema della comunità “nera”.
In particolare, negli ultimi mesi, Chick-fil-A e la sua proprietà sono stati accusati di essere vicini a controverse associazioni assimilabili al suprematismo bianco, che pare abbiano finanziato attraverso le proprie opere di beneficenza.
Il Tweet di Burger King pare quindi inserirsi dentro questo dualismo: non viene mai citato, ma il grande “nemico” è proprio lui, Chick-fil-A.
Il dato certo è che Chick-fil-A è il brand più preso di mira dai diversi contendenti in questa battaglia ed uno dei motivi, oltre quelli ideologici, è molto semplice: attorno al panino al pollo fritto ha costruito un impero ed è sicuramente il player più forte e corazzato.