Introduzione
L’articolo che segue nasce dalla lettura attenta e dalla traduzione di un approfondimento pubblicato a fine 2024 dalla testata americana Restaurant Business. Ho deciso di proporne una versione in italiano, arricchita da esempi, connessioni e osservazioni utili per chi lavora nella ristorazione in Italia.
Non si tratta di una semplice traduzione letterale, ma di una rielaborazione fedele nei contenuti e adattata al nostro contesto. L’obiettivo è offrire spunti concreti e attuali per imprenditori, cuochi, formatori e professionisti del food service che vogliono anticipare (o almeno capire) le direzioni verso cui si muovono i gusti dei clienti.
1. Cocktail analcolici e a basso tenore alcolico: lo “sballo” è nella qualità
Nel 2024, la carta dei drink senza alcol non è stata più un’aggiunta di cortesia, ma uno standard. Nei locali più attenti, le bevande “zero proof” non sono più chiamate mocktail (parola ormai vista come riduttiva), ma si presentano come proposte sofisticate, artigianali, con ingredienti premium.
Il trend nasce da un cambiamento profondo nei consumi: il “mindful drinking”, ovvero un bere più consapevole. Alcuni locali parlano di “Spirited and Spirit-Free”, altri creano sezioni creative come “High Pressure / Low Proof”. Anche le bevande con THC (laddove legali) spingono i ristoranti a diversificare l’offerta rispetto all’alcol tradizionale.
Da sapere: le bevande analcoliche oggi competono per profondità e texture, non solo per assenza di alcol. Anche in Italia, l’evoluzione delle proposte da bere è un’occasione da cogliere, specie per l’aperitivo.
2. Lo snack diventa una fascia oraria a sé
Mangiare a tutte le ore? Per Gen Z e Gen Alpha (i bambini sotto i 12 anni), è la norma. Nel 2024, le catene hanno creato nuove voci di menu dedicate allo “snacking”, per intercettare questa fame fluida: Subway, Wendy’s, KFC, Chick-fil-A, Burger King e ora anche McDonald’s (che riporterà nel 2025 il suo iconico snack wrap).
Smoothie, caffè elaborati, mini sandwich e dolcetti entrano a pieno titolo tra le opzioni da “spuntino evoluto”, sfumando i confini tra colazione, pranzo e cena.
Da sapere: anche in Italia il consumo fuori orario cresce. Le catene che riusciranno a valorizzare lo snack come momento con identità propria avranno un vantaggio competitivo.
3. Esperienze immersive a tavola
Nel settore “servizio al tavolo”, l’esperienza conta quanto – se non più – del piatto. Presentazioni scenografiche, counter davanti allo chef, menu degustazione a più portate: tutto è parte dello spettacolo.
Secondo OpenTable, le prenotazioni legate a esperienze immersive sono cresciute del 27% su base annua. E il 42% degli americani prevede di cercare sempre di più ristoranti “esperienziali” nel 2025.
L’attenzione al momento vissuto va oltre l’estetica. In Italia, lo spazio per esperienze “umanamente speciali” – anche nei format casual – è ancora poco esplorato.
4. La nuova ondata della cucina coreana
Nel 2024, la cucina coreana è definitivamente esplosa. Dopo anni in ombra rispetto a quella cinese, giapponese o thai, oggi è ovunque: nei fast casual, nei ristoranti indipendenti e anche nelle grandi catene.
Kimchi e gochujang sono ormai mainstream, lasciando spazio a ingredienti più “di nicchia”. Il boom fa parte della “K-wave”, l’onda culturale coreana che spazia da musica e TV alla cosmetica.
Un esempio lampante è KPOT, catena di hot pot e barbecue coreano interattivo: cresciuta dell’oltre 250% in un anno, ha 80 locali dove i clienti cucinano insieme al tavolo con piastre integrate.
Da sapere: In Italia, la cucina coreana è ancora una nicchia urbana. Ma la sua crescita globale è un segnale da non ignorare.
5. La trasformazione delle abitudini di visita
I dati dicono che negli U.S.A. si cena sempre prima e più spesso durante la settimana. Le prenotazioni del lunedì e martedì sono cresciute dell’11%, mentre il sabato ha registrato un calo dell’1%. Mercoledì è il nuovo giorno boom: +11% rispetto al 2023.
Le motivazioni? Spezzare la routine (per il 41% degli intervistati) e trovare locali meno affollati. L’“early bird dinner” (cena anticipata) è ormai diffusa anche tra i più giovani.
Da sapere: le catene italiane potrebbero ripensare orari, offerte e promozioni per intercettare questi nuovi “picchi” della settimana.
6. “Swicy”, il sapore del 2024 (e oltre)
Se c’è un gusto che ha conquistato tutti nel 2024, è quello dolce-piccante. La hot honey è diventata protagonista su pizze, sandwich, taglieri, cocktail e dolci. Le sue vendite nei supermercati USA sono cresciute del 30%, e si prevede che sarà presente nel 55% dei menu entro il 2026.
Ma non è finita: anche salsa BBQ dolce-piccante e miele-sriracha stanno prendendo piede, con percentuali in crescita. E all’orizzonte spuntano nuove combinazioni: “swavory” (dolce-salato) e “swalty” (dolce-savory) potrebbero essere le prossime parole da imparare.
Da sapere: La dolcezza piccante è un trend accessibile, replicabile e molto instagrammabile. Anche in Italia si può sperimentare — magari partendo da prodotti già familiari.
Conclusione
Le sei tendenze del 2024 raccontano una ristorazione che cambia, seguendo la cultura, la salute, le nuove generazioni e l’esperienza condivisa. Le insegne italiane — grandi o piccole — possono trarne ispirazione per ripensare il proprio menu e il proprio servizio.
E voi, quale di queste tendenze adottereste nel vostro ristorante?