In questi giorni sono sempre più incuriosito dal movimento screenless.Si tratta di una corrente di pensiero e pratica che si propone di ridurre significativamente l’uso, nella vita quotidiana, di dispositivi elettronici dotati di schermi. Questo movimento è nato come risposta alle crescenti preoccupazioni riguardo agli effetti negativi dell’eccessivo utilizzo della tecnologia digitale, sia a livello fisico che psicologico.
Alcuni dati che supportano queste preoccupazioni:
Bambini
- Dal 2020, il tempo trascorso davanti agli schermi è aumentato significativamente. Una revisione di JAMA Pediatrics ha rilevato che tra il 2020 e il 2022, il tempo di utilizzo degli schermi tra i bambini è aumentato del 52% a livello globale. Questo aumento è attribuito principalmente alle misure di confinamento dovute alla pandemia, che hanno portato a un incremento dell’uso degli schermi per scopi educativi e di intrattenimento (EdTech Magazine).
- Ore di esposizione agli schermi per i giovani: secondo una ricerca del Pew Research Center, i bambini e gli adolescenti statunitensi trascorrono in media circa 9 ore al giorno davanti agli schermi. Questa cifra è particolarmente alta per la fascia di età tra 11 e 14 anni (The Independent).
- Effetti sulla salute mentale: studi indicano che un’elevata esposizione agli schermi è associata a problemi di salute mentale, come aumento dell’ansia e della depressione, soprattutto tra gli adolescenti. Ad esempio, un’analisi pubblicata su BMC Psychology ha trovato che un uso intensivo degli schermi, specialmente per attività come social media e videogiochi, è correlato a peggioramenti nel benessere mentale degli adolescenti (BioMed Central).
- Raccomandazioni sul tempo davanti agli schermi: Organizzazioni come l’American Academy of Pediatrics e l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano di limitare il tempo davanti agli schermi per i bambini. Per i bambini dai 6 ai 10 anni, si consiglia di non superare un’ora e mezza di schermo al giorno per evitare effetti negativi sulla salute e sullo sviluppo (EdTech Magazine) (BioMed Central).

Adulti
- Tempo medio di esposizione agli schermi: A livello globale, gli adulti di età compresa tra 16 e 64 anni passano in media 6 ore e 40 minuti al giorno davanti agli schermi. Negli Stati Uniti, questo valore sale a 7 ore e 3 minuti al giorno. Questo tempo include l’uso di dispositivi come smartphone, computer, tablet e TV (Backlinko) (The Independent).
- Variazioni per fascia d’età: Gli adulti più giovani tendono ad avere più ore di tempo di schermo rispetto agli adulti più anziani. Per esempio, le persone di età compresa tra 16 e 24 anni trascorrono in media 7 ore e 32 minuti al giorno sui dispositivi, mentre quelli tra 55 e 64 anni passano circa 5 ore e 17 minuti al giorno (Backlinko).
- Conseguenze sulla salute: L’uso prolungato degli schermi è stato associato a vari problemi di salute, inclusi disturbi del sonno, aumento dell’ansia e della depressione, e problemi di vista. La ricerca suggerisce che limitare il tempo di schermo a meno di 3 ore al giorno può ridurre il rischio di questi effetti negativi (Backlinko).
- Trend post-pandemia: Dopo la pandemia, l’uso degli schermi è aumentato significativamente a causa delle maggiori attività online, sia per lavoro che per intrattenimento. Questo aumento ha esacerbato i problemi di salute mentale e fisica associati all’eccessivo uso degli schermi (Backlinko) (The Independent).

Principi del Movimento Screenless
- Riduzione del tempo davanti agli schermi: l’obiettivo principale è limitare il tempo trascorso utilizzando dispositivi con schermi come smartphone, tablet, computer e televisori. Questo non significa un rifiuto totale della tecnologia, ma piuttosto un uso più consapevole e limitato.
- Promozione del benessere: il movimento screenless enfatizza l’importanza del benessere fisico e mentale. Studi hanno dimostrato che un uso eccessivo degli schermi può portare a problemi come affaticamento visivo, disturbi del sonno, ansia e depressione.
- Miglioramento delle relazioni interpersonali: riducendo il tempo davanti agli schermi, le persone possono dedicare più tempo e attenzione alle relazioni interpersonali, migliorando la qualità delle interazioni sociali e familiari.
- Incoraggiamento della presenza mentale: il movimento promuove la pratica della mindfulness e della presenza mentale, incoraggiando le persone a vivere il momento presente senza distrazioni digitali.
Sfide e critiche
Nonostante i benefici, il movimento screenless affronta diverse sfide, come la dipendenza dalla tecnologia per lavoro e comunicazione, la difficoltà di staccarsi dai dispositivi in un mondo sempre più connesso e la necessità di trovare un equilibrio tra uso della tecnologia e benessere personale. In conclusione, il movimento screenless rappresenta un invito a vivere una vita più equilibrata e consapevole, riducendo l’impatto negativo dell’eccessivo uso dei dispositivi elettronici e riscoprendo il valore delle esperienze e delle relazioni nel mondo reale.
La mia opinione per la ristorazione
I ristoranti e la ristorazione sono parte integrante delle nostre vite, proprio come gli schermi e – anzi – lo sono da ben prima.
Sto provando a immaginarmi come la ristorazione possa abbracciare questo movimento, dedicandosi con cura a un aspetto concreto di quella “sostenibilità” da cui siamo tutti chiamati a dare espressioni pratiche e significative.
Penso che un brand della ristorazione, calato nell’oggi e nel domani, che fa della sostenibilità – in questo caso per la salute psico/fisica del cliente – un pilastro nei propri valori o che, semplicemente, promette al cliente una pausa rigenerante, debba iniziare a chiedersi se una politica screenless possa essere d’aiuto.
Ecco alcune idee germinali, che mi piacerebbe aggiornare e arricchire assieme a voi:
- Creare Zone Screen-Free: aree del ristorante dove l’uso di dispositivi elettronici è scoraggiato. Esempio: un’area separata con segnali che indicano una zona screen-free, incentivando conversazioni e interazioni faccia a faccia.
- Promuovere interazioni sociali: offrire incentivi per non usare dispositivi elettronici durante il pasto. Esempio: sonti o omaggi come un dessert gratuito per tavoli che scelgono di depositare i loro dispositivi in una scatola durante il pasto.
- Esperienze culinarie immersive: organizzare eventi che richiedono la partecipazione attiva dei clienti. Esempio: Cene a tema, laboratori di cucina, degustazioni guidate o serate con chef ospiti che interagiscono direttamente con i clienti.
- Design e atmosfera: progettare l’ambiente in modo da favorire la conversazione e il relax senza distrazioni digitali. Esempio: Utilizzare luci soffuse, arredamenti accoglienti, musica dal vivo o ambientazioni naturali per creare un’atmosfera calda e invitante.
- Educazione e sensibilizzazione: informare i clienti sui benefici di limitare l’uso degli schermi durante i pasti. Esempio: Materiali informativi sui tavoli o messaggi nel menu che spiegano i vantaggi del movimento screenless per la salute e il benessere.
- Tecnologia invisibile: utilizzare tecnologie che migliorano l’esperienza del cliente senza essere invadenti. Esempio: Menu digitali consultabili su tablet consegnati solo al momento dell’ordine e ritirati subito dopo, o sistemi di pagamento contactless per ridurre il tempo speso sui dispositivi.
- Spazi di socializzazione: creare spazi dove i clienti possono socializzare senza l’uso di dispositivi elettronici. Esempio: Aree lounge o giardini dove i clienti possono conversare e rilassarsi senza distrazioni digitali.
- Eventi speciali: organizzare serate o eventi speciali dove l’uso di dispositivi elettronici è vietato. Esempio: “Screen-Free Sundays” o “Dinner in the Dark” dove i clienti sono invitati a lasciare i loro dispositivi all’ingresso.
- Feedback dei clienti: Raccogliere feedback dai clienti per migliorare continuamente l’esperienza screen-free. Esempio: Sondaggi o commenti su come i clienti percepiscono le iniziative screenless e suggerimenti per ulteriori miglioramenti.

Esempi dal mondo
Esistono diversi ristoranti nel mondo che hanno adottato politiche screenless per promuovere interazioni sociali più autentiche e un’esperienza culinaria migliorata. Ecco alcuni esempi:
- Zuzu’s Petals (Cambridge, MA, USA) – Un bar dessert intimo dove non sono permessi telefoni, incoraggiando i clienti a godersi il momento presente senza distrazioni digitali.
- Club 21 (New York, NY, USA) – I clienti sono invitati a tenere i telefoni lontani durante i pasti, potendo uscire solo in caso di emergenza.
- Serranos Mexican Restaurants (Arizona, USA) – Organizzano cene senza dispositivi il giovedì sera, con carte per avviare conversazioni e promuovere interazioni tra i commensali.
- Trois Mec (Los Angeles, CA, USA) – Un ristorante che offre un’esperienza di cena senza telefoni e dispositivi, focalizzandosi sul godimento del pasto e della compagnia.
Conclusione provvisoria
Provo sempre del disagio di fronte a movimenti che cercano di indirizzare i nostri comportamenti e apertamente parlano di divieti; mi si accende subito la spia rossa della libertà.
In questo breve articolo e nelle idee germinali in esso contenute ho cercato però di superare il disagio, provando a dare indicazioni che possano aiutare quei brand della ristorazione che davvero possono sposare questo movimento, divenendo luoghi preferibili per tutte quelle persone che sposano e sposeranno queste idee.
Nessun giudizio, ma proposte.
Spero di poter continuare a parlare del movimento screenless, trovando nuovi esempi, non solo dalla e per la ristorazione, perchè i dati da cui parte questa grande preoccupazione non possono essere ignorati.